L’iperglicemia predice esiti non-favorevoli nei pazienti con emorragia aneurismatica subaracnoidea, ma l'effetto del management dell’iperglicemia sull’esito è ancora poco chiaro. E’ stata svolta una ricerca per capire l'impatto del controllo glicemico sull’esito clinico dei pazienti con emorragia subaracnoidea da aneurisma.
E’ stato utilizzato un database prospettico di cura intensiva per identificare 332 pazienti con emorragia aneurismatica subaracnoidea iperglicemici nel periodo 2000-2006. I pazienti trattati con un protocollo aggressivo per l’iperglicemia dopo il 2003, ( n=166 ) sono stati confrontati con 166 pazienti trattati con un regime standard prima del 2003.
All'interno del gruppo trattato in modo aggressivo, è stato confrontato l'esito tra i pazienti che hanno raggiunto un buon controllo glicemico ( carico medio di glucosio
L’esito non-favorevole è stato definito come punteggio alla scala di Rankin modificata maggiore o uguale a 4 da 3 a 6 mesi.
Nei pazienti in cui l’iperglicemia era stata trattata in modo aggressivo si è avuta una più bassa incidenza di esiti non-favorevoli ( 28.31% contro 40.36% ), ma questo fatto non è risultato statisticamente significativo dopo la correzione per il trend temporale.
Tuttavia, un buon controllo glicemico ha ridotto in modo significativo l'incidenza di esito sfavorevole ( p=0.02 ) rispetto ai pazienti con scarso controllo glicemico all'interno del gruppo trattato in modo aggressivo per l’iperglicemia.
Non è stata registrata nessuna differenza nel tasso di vasospasmo clinico o nello sviluppo di ritardato deficit neurologico ischemico prima e dopo l’applicazione del protocollo per l’iperglicemia.
Si può concludere che il trattamento aggressivo dell’iperglicemia ha come risultato un buon controllo della glicemia e riduzione significativa della probabilità di esito sfavorevole dopo emorragia subaracnoidea aneurismatica nei pazienti controllati per i livelli di glicemia. Sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati. ( Xagena2009 )
Latorre JGS et al, Stroke 2009; 40: 1644-1652
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