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Trattamento endovascolare della stenosi carotidea sintomatica attraverso un’intervento di stenting


L‘endarectomia carotidea presenta un rapporto rischio/beneficio non sempre favorevole nei pazienti con stenosi dell’arteria carotidea interna ad alto grado (uguale o superiore al 70%), sintomatica.
L’introduzione di uno stent endovascolare nell’arteria carotidea in questi pazienti può rappresentare un’alternativa all’endarectomia carotidea.
Lo studio ha interessato 43 pazienti (71% uomini, età media: 67anni) con una recente stenosi sintomatica dell’arteria carotidea interna con un restringimento del lume maggiore o uguale al 70%.
La ricanalizzazione della stenosi è riuscita in 40 procedure su 43 (93%).
Nel periodo post-intervento di 30 giorni un paziente (2,5%) è morto e l’incidenza dell’endpoint combinato (morte ed ictus) è stata del 5%.
Ad eccezione di un’occlusione asintomatica dell’arteria carotidea interna, nessuna ristenosi uguale o superiore al 70% è avvenuta durante il follow-up.
Pertanto le conclusioni degli Autori del Dipartimento di Neurologia dell’Università di Francoforte sul Meno in Germania, indicano che lo stenting nell’arteria carotidea interna nei pazienti sintomatici è tecnicamente fattibile, con un basso rischio di insorgenza di ictus e di morte. ( Xagena 2001 )

Dietz A et al, Stroke 2001; 32: 1855-1859


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