È stato studiato l'effetto della tiroidite autoimmune sul rischio di ictus e si è valutato se un aumento del rischio possa variare in base alla durata della tiroidite autoimmune e se sia indipendente dai classici fattori di rischio cardiovascolare.
Un grande studio di coorte storica ha utilizzato i dati del The Health Improvement Network Database e i tassi di primo ictus durante il follow-up nei pazienti con tiroidite autoimmune trattati con Tiroxina ( n=34.907 ) sono stati confrontati con quelli di individui abbinati senza tiroidite autoimmune ( n=149.632 ).
È stata notata una forte evidenza di un lieve aumento del rischio di ictus nei pazienti con tiroidite autoimmune ( rate ratio aggiustato, RR=1.10 ).
L'aumento osservato era parzialmente indipendente dai fattori di rischio cardiovascolare.
Più alte dimensioni dell'effetto sono state identificate nel primo anno dopo la diagnosi di tiroidite autoimmune ( RR=1.33 ), ma non nel lungo termine, in linea con un effetto residuo di ipotiroidismo.
In conclusione, i risultati supportano l'ipotesi di un lieve aumento del rischio di ictus nei pazienti con tiroidite autoimmune.
La dimensione dell'effetto superiore trovata poco dopo la diagnosi di tiroidite autoimmune suggerisce un aumento del rischio cardiovascolare dovuto a carenza di ormone tiroideo, piuttosto che un effetto cumulativo della patologia autoimmune.
Un migliore screening e un trattamento precoce dei pazienti con tiroidite autoimmune asintomatica potrebbe contribuire a ridurre l'eccesso di rischio di ictus nel primo anno dopo la diagnosi. ( Xagena2014 )
Karch A, Thomas SL, Neurology 2014; 82:1643-1652
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