Modelli preclinici di ictus hanno dimostrato che la Gliburide per via endovenosa riduce l’edema cerebrale e migliora la sopravvivenza.
Si è valutato se la Gliburide per via endovenosa ( RP-1127; Glibenclamide ) possa ridurre in modo sicuro l’edema cerebrale, la necessità di craniectomia decompressiva, e migliorare i risultati clinici nei pazienti che si presentano con un grande infarto emisferico.
Per lo studio di fase 2, in doppio cieco, controllato con placebo, randomizzato, sono stati arruolati pazienti di età compresa tra 18 e 80 anni con una diagnosi clinica di grande infarto emisferico della circolazione anteriore per meno di 10 ore e volume della lesione al basale all’imaging MRI pesato in diffusione di 82-300 cm3 presso 18 ospedali negli Stati Uniti.
I pazienti sono stati destinati a placebo o a Gliburide per via endovenosa.
La Gliburide è stata somministrata come 0.13 mg in bolo per via endovenosa per i primi 2 minuti, seguita da una infusione di 0.16 mg/ora per le prime 6 ore e quindi 0.11 mg/ora per le restanti 66 ore.
L'esito primario di efficacia era la percentuale di pazienti che hanno raggiunto un punteggio alla scala Rankin modificata ( mRS ) di 0-4 a 90 giorni senza subire craniectomia decompressiva.
Le analisi sono state effettuate per protocollo.
L’analisi di sicurezza ha incluso tutti i pazienti randomizzati che hanno ricevuto il farmaco in studio.
Tra il 2013 e il 2015, sono stati assegnati in modo casuale 86 pazienti, ma l'arruolamento è stato arrestato a causa di motivi di finanziamento.
La popolazione dello studio per protocollo è stata di 41 partecipanti che hanno ricevuto Gliburide per via endovenosa e 36 partecipanti che hanno ricevuto il placebo.
17 pazienti ( 41% ) nel gruppo Gliburide per via endovenosa e 14 ( 39% ) nel gruppo placebo hanno avuto un punteggio di 0-4 alla mRS a 90 giorni senza craniectomia decompressiva ( odds ratio, OR=0.87, P=0.77 ).
10 partecipanti su 44 ( 23% ) nel gruppo Gliburide endovenosa e 10 su 39 ( 26% ) nel gruppo placebo hanno avuto eventi cardiaci ( P=0.76 ) e 4 su 20 hanno manifestato gravi eventi avversi ( 2 nel gruppo Gliburide endovenosa e 2 nel gruppo placebo, P=1.00 ).
Si è verificato una morte cardiaca in ogni gruppo ( P=1.00 ).
La Gliburide per via endovenosa è risultata ben tollerata nei pazienti con grande ictus emisferico a rischio di edema cerebrale.
Non vi è stata alcuna differenza nell’esito primario composito.
Sono necessari ulteriori studi per valutare il potenziale beneficio clinico di una riduzione del gonfiore con Gliburide per via endovenosa. ( Xagena2016 )
Sheth KN et al, Lancet Neurology 2016; 15: 1160-1169
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