Lo studio IRIS ( Insuline Resistance Intervention after Stroke ) ha dimostrato che Pioglitazone ( Actos ) riduce il rischio di un esito composito di ictus o infarto del miocardio tra i pazienti non-diabetici con insulino-resistenza e un recente ictus o attacco ischemico transitorio ( TIA ).
Una analisi secondaria pianificata ha utilizzato i criteri di consenso 2013 aggiornati per l'ictus ischemico per esaminare l'effetto del Pioglitazone sugli esiti dell'ictus.
I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Pioglitazone ( dose target 45 mg/die ) oppure placebo entro 180 giorni da un ictus ischemico o attacco ischemico transitorio, e sono stati seguiti per un massimo di 5 anni.
Il tempo al primo evento di ictus è stato confrontato per gruppo di trattamento, in generale e per tipo di evento ( ischemico o emorragico ).
Tra i 3.876 partecipanti a IRIS ( età media, 63 anni, 65% maschi ), sono stati osservati 377 eventi di ictus in 319 partecipanti con un follow-up mediano di 4.8 anni.
Pioglitazone è risultato associato a un rischio ridotto di qualsiasi ictus a 5 anni ( 8.0% rispetto a 10.7% per il gruppo placebo; hazard ratio, HR=0.75, log-rank P=0.01 ).
Pioglitazone ha ridotto il rischio di ictus ischemico ( HR=0.72, P=0.005 ) ma non ha avuto effetti sul rischio di eventi emorragici ( HR=1.00, P=1.00 ).
In conclusione, Pioglitazone è risultato efficace nella prevenzione secondaria dell'ictus ischemico nei pazienti non-diabetici con insulino-resistenza. ( Xagena2018 )
Yaghi S et al, Circulation 2018; 137: 455-463
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