La mortalità dopo primo ictus, e in particolare dopo recidiva di ictus, e i predittori di mortalità a lungo termine nei pazienti giovani e di mezza età con ictus non sono ben noti.
È stato valutato il rischio di mortalità dopo 17 anni con attenzione all'effetto della recidiva sul rischio di morte di pazienti giovani e di mezza età con ictus.
Sono stati studiati tasso di mortalità e di recidiva di 970 sopravvissuti a 30 giorni a un primo ictus ischemico tra i 15 e 49 anni ( 1994-2007 ).
I dati di follow-up prospettici provenivano dal Finnish Care Register for Health Care and Statistics Finland.
Il follow-up medio è stato di 10.2 anni.
È stata confrontata la sopravvivenza tra i sottogruppi clinici e sono stati identificati i fattori associati con la mortalità.
È stato calcolato il rapporto standardizzato di mortalità per sottogruppi demografici e patogenetici utilizzando i dati di mortalità della popolazione generale abbinati per età, sesso, anno e area geografica.
Alla fine del follow-up, 152 pazienti ( 15.7% ) erano deceduti ( rischio cumulativo, 23.0% ) e 132 ( 13.6% ) avevano avuto una recidiva di ictus.
Dopo aggiustamento per le caratteristiche basali, l’ictus ricorrente è stato statisticamente il fattore di rischio più importante per la mortalità dopo un primo ictus ischemico ( hazard ratio, HR=16.68, P=0.005 ).
La mortalità osservata è stata 7 volte superiore alla mortalità attesa ( rapporto standardizzato di mortalità, SMR=6.94 ) e particolarmente elevata tra i pazienti che hanno avuto un ictus ricorrente ( SRM=14.43 ).
In conclusione, gli alti tassi di mortalità e il notevole impatto della recidiva di ictus sul rischio di morte dovrebbero portare allo sviluppo di più solide strategie di prevenzione primaria e secondaria per i pazienti giovani con ictus. ( Xagena2014 )
Aarnio K et al, Stroke 2014; 45: 2670-2676
Neuro2014