La Cisteina potrebbe potenzialmente ridurre il rischio di ictus mediante effetti antipertensivi e antiossidanti.
Uno studio ha valutato l'ipotesi che l'assunzione di Cisteina sia inversamente associata all’incidenza di ictus.
I ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma ( Svezia ) hanno utilizzato i dati dello Swedish Mammography Cohort, una coorte prospettica basata sulla popolazione di 34.250 donne, prive di malattie cardiovascolari e di cancro al basale, e che avevano completato un questionario sulla frequenza alimentare e su altri fattori di rischio per l’ictus nel 1997.
Casi di ictus sono stati identificati mettendo a confronto la popolazione in studio con lo Swedish Inpatient Register e lo Swedish Cause of Death Register.
I ricercatori hanno accertato 1.751 casi di ictus incidente durante 10.4 anni di follow-up.
L’assunzione di Cisteina tramite la dieta ( media, 635 mg/die ) è risultata inversamente associata al rischio di ictus.
All’analisi multivariata, il rischio relativo ( RR ) di ictus totale confrontando il più alto con il più basso quintile di assunzione di Cisteina è stato pari a 0.79 ( 95% intervallo di confidenza, 0.65-0.97; P per trend = 0.04 ).
Il corrispondente rischio relativo è stato pari a 0.82 ( 95% intervallo di confidenza, 0.65-1.03; P per trend = 0.12 ) per infarto cerebrale, e pari a 0.54 ( 95% intervallo di confidenza, 0.29-1.03; P per trend = 0.08 ) per emorragia intracerebrale.
L’assunzione di altri aminoacidi non ha mostrato ( dopo aggiustamento per l'assunzione di Cisteina ) nessuna associazione indipendente con il rischio di ictus.
In conclusione, questi risultati suggeriscono che l'assunzione di Cisteina con la dieta può essere inversamente associata al rischio di ictus. ( Xagena2015 )
Larsson SC et al, Stroke 2015; 46: 922-926
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