Sebbene la calcificazione dell’arteria intracranica sia stata segnalata per essere un fattore di rischio per l'ictus ischemico, le implicazioni prognostiche della calcificazione dell’arteria intracranica negli esiti di ictus sono sconosciute.
È stato compiuto uno studio per determinare l'associazione tra calcificazione delle arterie intracraniche e il rischio di eventi vascolari e morte nei pazienti con ictus dopo la dimissione dall'ospedale.
Sono stati inclusi tutti i pazienti con ictus ischemico nel corso di un periodo di 1 anno ( n=302 ).
La calcificazione delle arterie intracraniche, valutata mediante tomografia computerizzata ( TC ) multidetettore, è stata definita come foci iperdensi ( densità di picco maggiore di 130 unità Hounsfield ) e valutata nelle 7 principali arterie cerebrali.
I punteggi di calcificazione delle arterie intracraniche variavano da 0 ( nessuna calcificazione ) a 7.
Le informazioni di follow-up sui principali eventi clinici ( tra cui ictus ischemico fatale o non fatale, eventi cardiaci e delle arterie periferiche, e morte per tutte le cause ) sono state ottenute per mezzo di un colloquio telefonico strutturato.
La calcificazione delle arterie intracraniche era presente in 260 pazienti ( 83% ).
Con un follow-up medio di 773 giorni, si sono verificati 88 grandi eventi clinici in 67 pazienti ( 22% ): 45 nuovi eventi ischemici vascolari ( ictus ischemico: n=22; evento cardiaco: n=15; evento arterioso periferico: n=8 ) e 43 decessi per qualsiasi causa.
I pazienti con i punteggi più alti di calcificazione delle arterie intracraniche hanno mostrato tassi significativamente più alti di morte e di eventi vascolari rispetto a quelli con i punteggi più bassi ( log rank test, P=0.029 ).
Nel modello di regressione di Cox dei rischi proporzionali, il punteggio di calcificazione delle arterie intracraniche era significativamente associato con i principali eventi clinici ( hazard ratio, HR=1.34, P=0.002 ).
In conclusione, nei pazienti con ictus ischemico, il rilevamento della calcificazione delle arterie intracraniche può costituire un semplice indicatore di un elevato rischio di futuri grandi eventi clinici. ( Xagena2011 )
Bugnicourt JM et al, Stroke 2011; 42: 3477-3453
Neuro2011