Il tempo dalla insorgenza dei sintomi dell’ictus alla riperfusione è stato associato alla prognosi clinica.
L’obiettivo di uno studio è stato quello di determinare se la mortalità precoce dopo un trattamento endovascolare di successo fosse dipendente dal tempo.
In una un'analisi aggregata di sette banchedati endovascolari, è stato valutato l'impatto del tempo dall’insorgenza-alla-riperfusione nella occlusione di una grande arteria ( arteria carotide interna o arteria cerebrale media ) sugli esiti.
Il successo della riperfusione è stato definito come il ripristino parziale o completo del flusso di sangue entro 8 ore dalla comparsa dei sintomi.
L'esito primario era la mortalità per tutte le cause a 90 giorni.
Gli esiti secondari includevano esito favorevole a 90 giorni ( punteggio alla scala Rankin modificata, 0-2 ), eccellente risultato a 90 giorni ( punteggio alla scala Rankin modificata, 0-1 ) e presenza di qualsiasi emorragia intracerebrale entro 24-36 ore dopo il trattamento.
In totale, 480 casi con riperfusione efficace ( tempo medio, 285 minuti ) hanno contribuito alla presente analisi di dati aggregati ( 120 con occlusione della carotide interna e 360 con occlusione della arteria cerebrale media isolata ).
L’aumento del tempo dalla insorgenza dei sintomi alla riperfusione è risultato associato a un aumentato tasso di mortalità e di emorragia intracerebrale e a un diminuito tasso di esiti favorevoli ed eccellenti, senza eterogeneità tra gli studi.
L'odds ratio ( OR ) aggiustato per ogni aumento di 30 minuti è stato pari a 1.21 ( P minore di 0.001 ) per la mortalità, 0.79 per esito favorevole, 0.78 per esito eccellente e 1.21 per emorragia intracerebrale.
In conclusione, il tempo dalla insorgenza dei sintomi alla riperfusione ha influenzato la mortalità e l'esito favorevole, e dovrebbe essere considerato l'obiettivo principale nella gestione del paziente con ictus acuto. ( Xagena2013 )
Mazighi M et al, Circulation 2013; 127: 1980-1985
Neuro2013