Osservazioni incidentali di infarti all’imaging cerebale sono comuni, ma non è chiaro il loro significato clinico.
Uno studio, coordinato presso il Sahlgrenska University Hospital di Goteborg, in Svezia, ha valutato l’incidenza di infarti silenti e sintomatici alla tomografia computerizzata cerebrale, e la loro relazione con la demenza e la mortalità in un campione rappresentativo di 239 ottantacinquenni viventi a Goteborg.
L’incidenza di infarti cerebrali è stata del 17.1%, e metà di questi sono state clinicamente silenti ( 8.6% ).
La demenza è risultata aumentata nei soggetti con infarti sintomatici ( OR, odds ratio = 5.5 ) e silenti ( OR = 2.7 ).
Gli infarti hanno aumentato il rischio di demenza e la sua gravità nelle donne, ma non negli uomini.
La percentuale di mortalità a 3 anni è risultata aumentata trascoloro che hanno presentato infarti silenti ( OR = 4.0 ) e sintomatici ( OR = 3.4 ).
Almeno un quinto degli ottantacinquenni avevano infarti riscontrabili alla tomografia computerizzata cerebrale, e metà di questi erano clinicamente silenti.
Questi infarti sono correlati ad un incremento della percentuale di demenza e di mortalità a 3 anni.
Una malattia cerebrovascolare come causa di demenza può essere sottostimata a causa di infarti silenti. ( Xagena2004 )
Liebetrau M et al, Stroke 2004; 35: 1816-1820
Neuro2004