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Il rischio di ictus ricorrente che non di un evento cardiaco è più elevato dopo un iniziale evento ischemico cerebrale


Pazienti con ictus ischemico ed attacco ischemico transitorio ( TIA ) sono a rischio per eventi cerebrovascolari e cardiaci ricorrenti.
Comprendere quali di questi eventi avversi avrà maggiore probabilità di presentarsi è importante per pianificare una strategia terapeutica preventiva.

Lo studio ha riguardato 1923 soggetti di una popolazione del Michigan Medicare tra il gennaio 2001 ed il giugno 2001.

Gli outcome ( eventi cardiaci, infarto miocardico, angioplastica coronarica percutanea transluminale ( PTCA ), impianto di bypass coronarico ( CABG ) ed ictus ischemico ) sono stati determinati tra il 2001 ed il 2003.

Nell’arco del periodo di follow-up, 172 pazienti hanno manifestato un evento cardiaco (infarto miocardico, 62.8%; impianto di bypass coronarico, 7.6%; angioplastica coronarica percutanea transluminale, 14.5%; infarto miocardico e PTCA, 9.3%; infarto miocardico e CABG, 58% ), mentre 239 hanno presentato un ictus come loro primo evento.

Un evento coronarico a 2 anni si è manifestato nel 7.7% dei casi e l’ictus nell’11.8%.

Il rischio di ictus in seguito ad un iniziale ictus/TIA è risultato superiore al rischio di eventi cardiaci.

La tendenza dopo un ictus/TIA a presentare eventi ischemici ricorrenti a livello cerebrale, piuttosto che a livello cardiaco, ha implicazioni per la scelta di un trattamento profilattico.( Xagena2005 )

Brown DL et al, Stroke 2005; 36: 1285-1286

Neuro2005 Cardio2005


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